Gli stati Bolívar e Amazonas nel sud del Venezuela sono diventati l'epicentro di una vasta economia dell'oro illecita. Sindacati criminali, gruppi guerriglieri colombiani e soldati venezuelani disertori competono, e spesso collaborano, per il controllo delle miniere che generano profitti enormi in un contesto di alti prezzi globali dell'oro. Mentre il collasso economico inflitto dalle sanzioni in Venezuela si approfondisce e il conflitto politico continua, i minatori su piccola scala, molti dei quali sfollati da altre regioni, lavorano sotto il giogo di chiunque controlli le miniere. Queste miniere sono diventate zone contese dove violenza, estorsione e sfruttamento sono all'ordine del giorno. Mentre Caracas afferma di stare intensificando la repressione contro l'estrazione mineraria illegale, le evidenze suggeriscono che i dispiegamenti militari riorganizzano principalmente chi trae profitto. I soldati impongono frequentemente "tasse", sequestrano miniere per arricchirsi personalmente o entrano in accordi informali che consentono ai guerriglieri di mantenere il controllo in cambio di favori. Quando le reti criminali venezuelane, note come sistemas, vengono dislocate, si spostano più in profondità nella foresta pluviale, accelerando la deforestazione e la diffusione dell'estrazione mineraria non regolamentata.
Crisis Group
Crisis Group31 lug 2025
Le forze governative venezuelane hanno fatto irruzione in numerose miniere d'oro illegali nel sud del paese negli ultimi anni, apparentemente per proteggere l'ambiente. Ma la verità è che stanno sfruttando le miniere per il proprio arricchimento.
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